
Ponte dei Diavoli - Acquedotto Medievale
Via Fiera Vecchia Salerno Salerno
’Acquedotto Medievale di Salerno, chiamato “Ponti del Diavolo”, ha un lungo e glorioso passato, fatto di storie e di leggende, di importantissimi “primati” artistici e di eccezionale funzionalità ingegneristica.
Fu costruito dai Longobardi verso l’ VIII – IX secolo, poi restaurato dai Normanni nell’ XI secolo.
Si tratta di un’opera eccezionale in quanto a forma architettonica, in quanto a importanza e riconoscibilità che ebbe ne corso dei secoli e in quanto a funzionalità.
La costruzione dell’acquedotto fu geniale, in quanto riuscì in un colpo solo a risolvere l’approvvigionamento dei Monasteri di San Benedetto e Piantanova, l’assetto idrogeologico precario della zona del torrente Faustino/Rafastia e la difesa dall’assalto dei nemici.
I cosiddetti Ponti del Diavolo, realizzati in epoca longobarda a Salerno, sono così denominati in quanto, secondo una leggenda, divennero visibili ai cittadini all’improvviso, da un giorno all’altro, come per una magia demoniaca. E, alla loro comparsa, spaventarono i cittadini a causa della loro insolita e lugubre forma appuntita, ravvisabile negli inediti archi a sesto acuto.
Per la prima volta, in un’epoca ancora di architettura romanica, fu utilizzato l’arco ogivale, tipicamente gotico. Dunque, i Ponti del Diavolo godono di questo importante primato, rappresentando una grandissima innovazione, rispetto al periodo in cui furono edificati.
La forma acuminata degli archi stimolò la fantasia dei salernitani; con il passare dei secoli si diffuse la leggenda che fosse stato il noto alchimista Pietro Barliario, nell’ambito dei suoi riti magici, sotto l’influsso del demonio, a far apparire tale enorme struttura.